lunedì 13 luglio 2009

Verona, giustizia è fatta

E' arrivata la condanna definitiva per Flavio Tosi, attuale sindaco di Verona, e per gli altri cinque esponenti della Lega, che nel 2001 avviarono una campagna razzista contro i Sinti veronesi. Sgomberati dal loro luogo di residenza dall'assessore Fabio Gamba della giunta Sironi. Famiglie italiane che per tutta l'estate di quell'anno vagarono da uno spiazzo all'altro finché il presidente della Sesta Circoscrizione, Luigi Fresco, non accettò di ospitarli in un parcheggio di borgo Venezia.
Un’odissea a cui si aggiunse la violentissima campagna mediatica nei toni dei manifesti e delle interviste di allora.
In un recente incontro della Lega alla Gran Guardia il Sindaco si è vantato di quella campagna, affermando che riguardava campi abusivi. Falso! Perché i Sinti veronesi abitavano in quella zona da più di dieci anni, come testimoniarono al processo anche i dirigenti scolastici della circoscrizione.
Due mesi di carcere per “propaganda razzista”, più 50mila euro da versare alle vittime, oltre al pagamento di tutte le spese legali. La Cassazione ha confermato la condanna per il sindaco di Verona, Flavio Tosi e per: il deputato Matteo Bragantini, il vice presidente della Provincia Luca Coletto, la sorella del sindaco Barbara Tosi, l'assessore comunale Enrico Corsi e un militante del Carroccio, Maurizio Filippi.
Ora bisognerà attendere alcune settimane per conoscere le motivazioni della sentenza della corte di Cassazione che ha confermato la condanna già inflitta da tre diversi organi giudicanti: prima il tribunale di Verona nel dicembre 2004 per incitamento e propaganda di idee razziste, poi la corte d'appello di Venezia in due diverse sentenze. La prima fu decisa il 30 gennaio 2007 ma fu poi annullata con rinvio dalla Cassazione il 13 dicembre di quello stesso anno.
Il 20 ottobre del 2008, però, sempre i giudici di secondo grado confermarono la condanna a due mesi solo per propaganda di idee razziste. Contro questa decisione i difensori di Tosi e degli altri 5 imputati, gli avvocati Paolo Tebaldi e Giovanni Maccagnani e il professore Piero Longo di Padova, presentarono ricorso in Cassazione. E la Corte di ultima istanza, ha deciso ieri sera con una sentenza di condanna che mette una pietra tombale su questo processo, durato quasi cinque anni.
Sucar Drom accoglie questa condanna con grande soddisfazione e ringrazia gli avvocati Federica Panizzo, Enrico Varali, Paola Malavolta e il professore Lorenzo Picotti per il loro impegno profuso in questi otto anni di battaglia legale. Nel 2001 gli attuali vertici di Sucar Drom, erano nel Consiglio direttivo dell’Opera Nomadi di Mantova che si affiancarono alle associazioni antirazziste veronesi (quali il Cesar K e il Circolo Pink) nel sostenere la battaglia dei Sinti Veronesi.
Scrive con giustamente con orgoglio il Circolo Pink: “Noi eravamo fra quelli che nel 2001 si opponevano alla raccolta di firme organizzata da Tosi e soci, tra cui un attuale parlamentare (Matteo Bragantini), un assessore comunale (Enrico Corsi), un consigliere comunale nonché vicepresidente della Provincia (Luca Coletto), la sorella del sindaco, Barbara, capogruppo della Lega in consiglio comunale, e il militante Filippi. Ci ricordiamo bene il loro atteggiamento ai "banchetti" di raccolta firme allo stadio mentre spargevano odio fra le persone del mercato. Ora sarebbe bene che Flavio Tosi e gli altri condannati si dimettessero dalle loro cariche istituzionali. Chissà, magari, al pari di altri veronesi in odor di condanna per fatti razzisti, potrebbero impiegare il loro tempo nei servizi sociali oppure nella pulizia della città dai tanti rifiuti ingombranti che vengono abbandonati in giro.”
In foto i condannati: Tosi, Corsi, Bragantini e Filippi.

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