mercoledì 21 marzo 2012

Giornata Mondiale contro il Razzismo

Oggi 21 marzo è la Giornata Mondiale contro il Razzismo e sono molteplici le iniziative svolte in tutta l'Italia e tutta l'Europa. La giornata è istituita in ricordo della strage di Sharpeville in Sud Africa, dove il 21 marzo 1960 la polizia sparò sui manifestanti uccidendo 69 cittadini neri in protesta contro il regime dell’apartheid.

L'Italia e l'Europa sono scosse da continue violenze di matrice razzista, l'ultima in ordine di tempo a Tolosa in Francia, ma pochi sono ancora gli strumenti per contrastare l'humus diffuso, dove crescono pregiudizi, stereotipi e xenofobia che portano poi a gesti eclatanti che tutti condannano.

Non basta dire no al razzismo è necessario che ogni persona si interroghi e si chieda, almeno in questa giornata, cosa posso fare per abbattere pregiudizi e stereotipi che colpiscono tantissime persone in Europa, ed è indubbio che le più colpite da forme di razzismo e discriminazione sono oggi in Europa le persone appartenenti alle minoranze sinte e rom.

Uccisioni, pogrom e violenze di ogni tipo germogliano in Europa come un cancro per cui purtroppo non è stata inventata una cura efficace. Per questo è indispensabile fermarsi questo giorno e riflettere. Sono importanti le manifestazioni, i concerti, le iniziative culturali per sensibilizzare i giovani su questo tema ma sono altrettanto importanti strumenti efficaci di contrasto al razzismo che ad oggi sono deficitari.

Pochi giorni fa la Prefettura di Rimini ha permesso lo svolgersi a Riccione di una manifestazione neo-fascista con tanto di cori, fumogeni e bandiere nere contro alcune famiglie italiane che hanno un contenzioso con l'Amministrazione comunale per un abuso edilizio. Forza Nuova non organizza manifestazioni contro ogni italiano che ha commesso un abuso edilizio, ma questo caso è "particolare" perchè quegli italiani appartengono alla minoranza sinta. E il Prefetto ha dato l'autorizzazione.

Quando succederà l'inevitabile, come pochi mesi fa in Ungheria, saranno tutti pronti a condannare la violenza. Ma parafrasando Fabrizio De André: per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti.

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