giovedì 22 marzo 2012

ONU: i sinti e rom sono discriminati in Italia

Sono state rese pubbliche pochi giorni fa le Osservazioni conclusive sull'Italia del Comitato per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale sull'Italia (Ottantesimo della sessione 13 febbraio - 9 marzo 2012, Esame dei rapporti presentati dagli Stati Parte ai sensi dell'articolo 9 della Convenzione). Il Comitato ha rilevato che permangono serie preoccupazioni per quanto accade in Italia, in particolare per quanto riguarda le discriminazioni istituzionali subite dalle persone appartenenti alle minoranze sinte e rom. Il Comitato ha rilevato i miglioramenti ma ha stilato delle raccomandazioni a cui l'Italia deve attenersi.

Il Comitato rileva l'impegno a migliorare l’indipendenza funzionale, amministrativa e di gestione dell’UNAR, ma raccomanda che l'Italia adotti le misure necessarie per garantire l’indipendenza dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ed Etniche in modo che possa implementare le sue attività in maniera più efficiente. Tale richiesta è supportata dalla Direttiva europea che chiede espressamente per il contrasto delle discriminazioni etniche / razziali un ente indipendente. Il suggerimento di Sucar Drom al Governo è quello di trasformare l'UNAR in un'Authority.

Il Comitato ha notato con particolare interesse le informazioni fornite dall'Italia sulla creazione di un nuovo Ministero per Cooperazione e integrazione, responsabile, tra l'altro, delle relazioni interetniche, ma il Comitato è seriamente preoccupato che non sia stata ancora istituita una Commissione nazionale per i diritti umani. In base alle informazioni ricevute dal Comitato il Parlamento italiano non ha consultato le ONG e il Privato sociale interessato.

Seria preoccupazione e rammarico è stata espressa dal Comitato per le discriminazioni istituzionali subite dalle persone appartenenti alle minoranze sinte e rom, in merito a: censimenti su base etnica, sgomberi forzati, controlli indiscriminati delle Forze dell'Ordine, segregazione abitativa.

Il Comitato è estremamente preoccupato per la prevalenza di discorsi razzisti, la stigmatizzazione e gli stereotipi nei confronti di rom, sinti, camminanti e immigrati. Il Comitato è preoccupato che nei pochi casi in cui i politici sono stati perseguiti per affermazioni discriminatorie, le sospensioni dell’esecuzione hanno permesso ai perseguiti di proseguire le loro attività politiche e di eleggibilità alle elezioni. Il Comitato rileva che il diritto fondamentale alla libertà di espressione non protegge la diffusione di idee di superiorità razziale o di incitamento all'odio razziale. Il Comitato è anche preoccupato del fatto che la discriminazione razziale sia in aumento nei media e su Internet, in particolare sui social network.

Il problema dei discorsi razzisti, della stigmatizzazione e degli stereotipi che colpiscono sinti, rom e immigrati è così evidente che il Comitato raccomanda all'Italia di:
- adottare misure appropriate per perseguire gli individui, compresi i politici; rafforzare il mandato dell'Autorità che controlla i media per assicurare che le affermazioni razziste siano perseguite e alle vittime concesse le riparazioni;
- assicurarsi che i media non stigmatizzino, stereotipino o bersaglino in maniera negativa gli immigrati e gli appartenenti alle minoranze;
- invitare i media a rispettare rigorosamente la Carta di Roma, al fine di evitare un linguaggio razzista, discriminatorio o preconcetto; sensibilizzare i giornalisti e operatori dei media sulla loro responsabilità a non diffondere pregiudizi (vedi l'etnicizzazione del presunto reato).

Il Comitato sottolinea che il fondamentale diritto alla libertà di espressione non deve sottrarsi ai principi di uguaglianza e di non discriminazione in quanto l'esercizio del diritto della libertà di espressione porta con sé responsabilità speciali, tra cui l'obbligo di non diffondere idee sulla superiorità razziale o di odio.

In questa breve presentazione ho descritto alcune delle diverse considerazioni, raccomandazioni e preoccupazioni espresse dal Comitato per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale (CERD – ONU) sull'Italia, ma le osservazioni come potrete leggere sono molte e abbracciano diverse discriminazioni vissute in Italia, in particolare dalle persone appartenenti alle minoranze sinte e rom. L'auspicio è che il Governo italiano, il Parlamento e le Regioni italiane sappiano far tesoro delle raccomandazione del Comitato e implementare azioni serie e rigorose per il contrasto alle discriminazioni etniche/razziali. di Carlo Berini

2 commenti:

u velto ha detto...

La traduzione in italiano (non ufficiale) delle Osservazioni conclusive sull'Italia del CERD ONU, a cura del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani
http://www.west-info.eu/files/raccomandazioni-CERD1.pdf

Anonimo ha detto...

perchè volete l'Authority per il razzismo?