giovedì 8 novembre 2012

Mantova, occupato il Consiglio comunale

Martedì scorso la Comunità sinta mantovana, guidata dall'associazione Sucar Drom, ha occupato pacificamente il Consiglio comunale di Mantova per chiedere l'introduzione nel Piano di Governo dl Territorio (PGT), in discussione, di una norma contenuta nella legge regionale sull'urbanistica. La norma sarebbe un passo concreto per chiudere definitivamente il cosiddetto “campo nomadi”.

Il Consiglio comunale aveva già dato l'ok, il giorno prima, all'introduzione di una norma che alla chiusura dell'area di viale Learco Guerra trasformerà la stessa in una struttura ricettiva per il turismo. Martedì doveva esserci il secondo passaggio più importante che offrirebbe uno strumento urbanistico indispensabile per la sistemazione delle proprietà già acquistate dalle famiglie sinte e di quelle che stanno per essere acquistate.

La norma, contenuta nella Legge regionale 12/2005, è già stata inserita nei PGT di altri Comuni lombardi, ma l'assessore comunale all'urbanistica Marco Cavarocchi, pur mostrandosi molto disponibile, chiedeva che ci fosse una norma nazionale. Impossibile da ottenere, anche volendo, perchè con la riforma del Titolo V della Costituzione italiana, la competenza urbanistica è passata alle Regioni che per l'appunto hanno conseguentemente legiferato.

Durante la seduta del Consiglio comunale frenetiche sono state le trattative tra componenti della Giunta comunale (Sindaco compreso), i capi gruppo, i singoli consiglieri e i Vice presidenti dell'associazione Sucar Drom, Yuri Del Bar e Carlo Berini. Secondo indiscrezioni, durante un'estenuante riunione di maggioranza con il Consiglio sospeso, il Sindaco avrebbe tuonato: io seguo la legge regionale. Ma tutto è stato rimandato perchè, complici altre criticità contenute nel PGT, la maggioranza del Consiglio ha rimandato la discussione e l'approvazione definitiva dello stesso PGT il 22 novembre prossimo. Di seguito il testo del volantino che è stato distribuito a tutti i consiglieri comunali e che sembra abbia convinto anche l'esponente leghista “duro e puro”, Luca De Marchi.


La votazione definitiva del Piano di Governo del Territorio è un momento importante che coinvolge tutta la cittadinanza perchè programma e definisce il territorio in cui viviamo.

L'esistenza a Mantova di un “campo nomadi” è una ferita aperta perchè vede una parte di mantovani segregati e ghettizzati dal resto della Città. In questi anni il lavoro di mediazione e sostegno al lavoro ha portato all'uscita di circa venticinque nuclei famigliari dall'area di viale Learco Guerra.

Nel Comune di Mantova l'abitare delle famiglie sinte vede il prevalere nell'aspirazione dell'acquisto diretto di una piccola proprietà immobiliare (terreno), dove poter costruire dalle due alle cinque unità immobiliari (case mobili e case prefabbricate in legno).

A partire dagli Anni Ottanta le famiglie sinte, in stragrande maggioranza, hanno preferito spendersi nell'acquisto di piccole proprietà immobiliari, dove poter riunire la famiglia allargata; piuttosto che accedere a soluzioni abitative quale l'alloggio ALER, uscendo così definitivamente da logiche assistenzialistiche che costano a tutta la comunità.

Negli ultimi anni, per la modifica della legislazione urbanistica, tali soluzioni sono andate in crisi, frenando l'uscita di altri nuclei dall'area di viale Learco Guerra e lasciando in un limbo urbanistico le famiglie che già vivono in proprie proprietà private.

Il Consiglio comunale non può disinteressarsi di tanti mantovani e non recepire nel Documento di Piano del PGT una norma contenuta nella Legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12, “Legge per il governo del territorio” (articolo 8, comma 2, e-ter) che costituisce un passaggio fondamentale di pianificazione urbanistica che può rimarginare quella ferita aperta che è il “campo nomadi”.

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