martedì 4 dicembre 2012

Sucar Drom: il consiglio comunale ci costringe a restare ghettizzati a vita nel "campo nomadi" del Migliaretto

Il primo attacco frontale al Piano di governo del territorio, recentemente approvato dal consiglio comunale, potrebbe partire dall’associazione Sucar Drom. «Il ricorso al Tar è una delle opzioni che abbiamo sul tavolo» afferma Carlo Berini, vice presidente dimissionario della onlus che si occupa della salvaguardia della cultura e delle tradizioni sinte oltre che della gestione del campo nomadi di via Guerra.

La bocciatura della sua richiesta di insediare le casette mobili su terreni agricoli di proprietà delle famiglie sinte è stato un duro colpo per tutta la comunità e per chi la rappresenta. E così, lunedì scorso l’intero direttivo della Sucar Drom, seguendo l’esempio di Berini, si è dimesso in blocco.

Con la bocciatura in consiglio comunale dell’osservazione al Pgt presentata dalla presidente Barbara Nardi e dai tre vice Bernardino Torsi, Carlo Berini e Yuri Del Bar, «si è interrotto, di fatto, un percorso di governo e di mediazione che aveva come obiettivo il superamento graduale dell’area di sosta di Mantova» scrive l’associazione in un comunicato. Questa interruzione, prosegue la nota, «non va letta solo come sconfitta della strategia dell’associazione, ma come un’occasione mancata dall’intero consiglio comunale di disegnare scenari certi per il superamento consensuale del cosiddetto ‘campo nomadi’».

Il timore per i sinti è di avere come unica prospettiva futura la permanenza al Migliaretto, in quello che ritengono sempre di più un ghetto. «Potremmo anche decidere di interrompere la gestione del campo - dice Berini - e di restituirla al Comune. In questo modo, tutti i costi graveranno sulla collettività, mentre con la nostra proposta avremmo posto fine all’assistenzialismo a cui siamo costretti a ricorrere».

Per il 16 dicembre il consiglio direttivo dimissionario ha convocato un’assemblea straordinaria dei soci e dei simpatizzanti per decidere il da farsi. Oltre al ricorso ai giudici amministrativi e alla rinuncia alla gestione dell’area di sosta del Migliaretto, potrebbe essere decisa anche la presentazione di una variante al Pgt in modo da rilanciare la proposta inizialmente bocciata. In discussione anche il nuovo assetto organizzativo della Sucar Drom che potrebbe trasformarsi da Onlus in associazione di promozione sociale.

Nonostante l’amarezza per un futuro sempre più incerto, ognuno dei componenti il direttivo dimissionario continuerà a seguire le diverse progettualità a cui sta lavorando: la strategia locale ‘Men Sinti’, il Giorno della memoria, Articolo 3 osservatorio sulle discriminazioni, i progetti ‘Memors’ e ‘Beams’ finanziati dalla Commissione europea. Come dire, andiamo avanti, nonostante tutto, per difendere i nostri diritti e il nostro futuro di cittadini di Mantova. di Sandro Mortari

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