mercoledì 3 aprile 2013

Mantova, la Federazione stigmatizza le modalità del blitz

La Federazione Rom e Sinti Insieme denuncia l’uso abnorme e sproporzionato della “Forza Pubblica” nell’intervento congiunto effettuato martedì scorso, 26 marzo, in zona Trincerone, a Mantova, dove 150 uomini delle Forze dell’Ordine insieme ad Arpa, Tea, Vigili del Fuoco, Parco del Mincio e Urbanistica del Comune di Mantova con mezzi blindati e unità cinofile antidroga procedevano a quello che hanno definito una “normale operazione di Polizia” rilevando e denunciando 8 persone per presunti abusi edilizi.

Quello che ci preme denunciare il modo massiccio dell’impiego di operatori pubblici in una “normale operazione di polizia”. Inoltre, la suddetta operazione di controllo sproporzionata, rende le famiglie sinte mantovane ancora più vulnerabili a nuove violazioni dei diritti umani, compreso il diritto all’uguaglianza di fronte alla Legge. Dobbiamo rammentare che questa azione rende ancora più difficile il lavoro che i mediatori sinti con le Associazioni stanno condividendo contro il dilagare della cultura razzista nella città di Mantova. Ciò che è accaduto aggrava ulteriormente le condizioni di vita dei sinti mantovani dell’area del Trincerone e rafforza lo stereotipo negativo della comunità sinta tutta.

Chiediamo quindi che al più presto vengano date effettive garanzie di tutela e rispetto dei diritti delle persone che saranno sottoposte ad operazioni analoghe nel rispetto delle leggi vigenti, anziché configurarsi come iniziative discriminatorie su base razziale. Ci riserviamo di chiedere alla Commissione Europea l’avvio di una procedura d’infrazione contro l’Italia, sulla base della Direttiva sull’uguaglianza razziale (2004/34/EC), a causa del trattamento discriminatorio subito dalla comunità sinta mantovana.

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