martedì 9 aprile 2013

VinItaly, presentato progetto nazionale per lo studio delle discriminazioni nel settore vinicolo

È stato presentato questa mattina alla stampa l’avvio del primo studio sulla presenza delle discriminazioni di genere, età, etnia, cultura, nel mondo vitivinicolo, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Unar, l’UfficioNazionale Antidiscriminazioni Razziali, ed assegnato tramite bando a Collis Veneto Wine Group, come realtà rappresentativa del settore agroindustriale. Lo scopo dello studio, che è appena stato avviato, è di individuare ogni forma di discriminazione in ogni area di produzione e gestione della filiera vitivinicola, coinvolgendo non solo le cantine fondatrici di Collis Veneto Wine Group (Cantina di Colognola ai Colli e Cantine dei Colli Berici), ma anche le partecipate del Gruppo. Prenderanno parte allo studio quindi anche Cantine Riondo, Casa vinicola Sartori e Cielo e Terra. In totale saranno coinvolti circa 350 lavoratori, tra personale stabile e stagionale.

La seconda fase del progetto prevede poi una fase di formazione, che si baserà sugli eventuali punti critici emersi dall’analisi delle criticità. Lo scopo è di far acquisire ai lavoratori e alle figure di responsabilità le buone pratiche di prevenzione, di gestione dei conflitti e di acquisizione di capacità per rendere le diversità una risorsa positiva. I risultati del progetto saranno diffusi a fine 2013.

«Essere stati selezionati per questo bando nazionale è sicuramente una responsabilità, ma anche un’opportunità di sviluppo per tutto il Gruppo- ha dichiarato Giancarlo Lechthaler, dg Collis Veneto Wine Group e amministratore di Cantine Riondo, azienda controllata del Gruppo -. Fare vino per una realtà così differenziata come Collis, cui aderiscono società cooperative ed aziende, tutte in rapporto con un mercato internazionale molto competitivo, è un impegno che non può prescindere dalla qualità delle relazioni interne. Abbiamo da poco acquisito un modello organizzativo grazie al quale adottiamo procedure più stringenti per garantire la correttezza operativa in ogni ambito produttivo e gestionale. Con pari attenzione desideriamo che anche le persone siano messe al centro del lavoro, individuando ogni possibile forma di discriminazione e adottando delle procedure per rendere ogni diversità un fattore di crescita».

«Il progetto del Gruppo Collis sottolinea l'attenzione dell'Unar nel conoscere le reali condizioni di discriminazioni nel mondo del lavoro – ha affermato Marco De Giorgi, direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri -. Infatti, il bando coinvolge direttamente le aziende non solo con lo scopo di fare un'indagine nei diversi settori professionali, ma soprattutto per favorire l'acquisizione di un modello di gestione delle diversità e di promozione della parità di trattamento nel mondo del lavoro. Le azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione del personale e dei collaboratori, degli organismi di rappresentanza sindacale ed in genere di tutti gli stakeholder, hanno quindi lo scopo di creare un circolo virtuoso in termini di prevenzione e contrasto di ogni forma di discriminazione, capace di avere una buona ricaduta non solo in azienda ma anche nel territorio. L'efficacia di questo progetto potrà essere un modello utile per altre realtà che operano nel medesimo settore e potrà, quindi, promuovere una cultura positiva nei confronti delle diversità».

A sottolineare l’interesse per uno studio specifico nel settore, è intervenuto Marco Buemi, esperto Unar, riferendo i dati recenti del contact center, che risponde all’800.90.10.10 e al sito www.unar.it, secondo i quali « sono 1022 i casi segnalati nei primi 10 mesi del 2012. La maggior parte delle discriminazioni avvengono nel mondo del lavoro (35% del totale) e il 75,5% di queste riguardano il momento dell'accesso al mercato del lavoro. Emerge, inoltre, un problema di gestione delle risorse umane, con una difficoltà a riconoscere e a valorizzare il talento delle persone».

L’interesse a prender parte al progetto di studio è stata sottolineata anche dalle aziende partecipate del Gruppo. Andrea Sartori, presidente di Casa vinicola Sartori, ha affermato che «l’adesione all’iniziativa si allinea ad una serie di scelte già attivate nella nostra azienda. Abbiamo infatti acquisito e rinnovato la certificazione SA8000, posseduta solo da cinque aziende italiane del settore vitivinicolo, che non solo garantisce il rispetto di requisiti a tutela dei lavoratori, ma richiede anche l’adozione di pari procedure da parte dei fornitori. L’analisi che il progetto ministeriale ci permetterà di condurre sarà quindi per noi un’ulteriore strumento di analisi, che consentirà anche di verificare la validità degli strumenti messi già in atto».

Gli ha fatto seguito anche Luca Cielo, direttore generale di Cielo e Terra, dichiarando la soddisfazione nel prendere parte al progetto di formazione, poiché si integra con la filosofia aziendale “che pone la centralità al valore del capitale umano, nell’ottica di un’organizzazione aziendale ottimale. Da anni in Cielo e Terra - Gruppo Cantine Colli Berici - abbiamo adottato, infatti, una filosofia aziendale che si basa sul metodo Lean, grazie alla quale ci proponiamo di costruire un modello imprenditoriale e manageriale incentrato sui valori etici di cooperazione e condivisione. Crediamo che nel valore delle persone come fattore per innescare un miglioramento e creare il massimo valore per il cliente finale».

Nessun commento: