martedì 29 luglio 2014

Porrajmos, il 2 agosto per ricordare e riflettere

La notte tra il 2 e il 3 agosto 1944 le SS sterminarono gli ultimi sopravvissuti dello Ziguenerlager ad Auschwitz - Birkenau. Migliaia di sinti e rom sono spinti nelle camere a gas e poi bruciati nei forni crematori. Puoi non dimenticare le vittime visitando il primo museo virtuale in Italia del Porrajmos e accendendo una candela sulla tua finestra di casa. Il Porrajmos non è però stato solo lo Ziguenerlager ad Auschwitz – Birkenau.

Il 2 agosto 2014 saranno passati settant'anni da uno degli emblemi della ferocia razzista. Una ferocia, nata nell'Italia fascista e nella Germania nazista, e che si è diffusa in tutta l'Europa portando al tentativo di genocidio di tutti i sinti e rom d'Europa. Il 2 agosto è un giorno di lutto e tale deve rimanere per ricordare a noi stessi quanto la bestia razzista può compiere contro la razza umana.

Un giorno di lutto, non un giorno di liberazione da commemorare. Chi pensa che il 2 agosto si debba commemorare il Porrajmos è in errore perchè non si commemora la morte. Si  commemora la liberazione dei sinti o rom, sopravvissuti alla ferocia razzista ad Auschwitz-Birkenaue e liberati il 27 gennaio 1945 dall'Armata Rossa.


La storiografia ha oramai fatto luce sulla persecuzione subita da sinti e rom. Perseguitati per motivi razziali in quanto sinti e rom. Un tentativo di genocidio che ha vissuto centinaia e centinaia di eccidi per eliminare i sinti e rom dall'Europa. Il 2 agosto è uno di questi, forse è l'eccidio che più risveglia e scuote le coscienze perchè successo nel luogo simbolo, Auschwitz-Birkenau, del genocidio.

Ufficializzare la data del 2 agosto per commemorare il Porrajmos sarebbe però un grave errore anche perchè si rinchiuderebbero per l'ennesima volta sinti e rom in un ghetto mentale. Il 27 gennaio è la data simbolo in Europa e nel Mondo che accomuna le vittime della persecuzione nazifascista. Ghettizzare i sinti e rom il 2 agosto sarebbe un suicido culturale che presterebbe immediatamente il fianco agli assertori dell'unicità della Shoah.

Il Porrajmos come la Shoah è stata una persecuzione su base razziale con l'intento di genocidio di sinti, rom ed ebrei uniti in un unico destino di morte. Negare questo sarebbe cancellare anni di lavoro degli storici e di tanti sinti e rom che hanno voluto ristabilire la verità. Per questa ragione chiediamo a tutte e tutti di accendere una candela sul davanzale della propria finestra o sull'uscio di casa nella notte tra il 2 agosto e il 3 agosto per non dimenticare le vittime della ferocia razzista. Ma non solo, perchè all'emozione dobbiamo unire la conoscenza e per questo invitiamo a visitare il museo virtuale sul Porrajmos in Italia. di Davide Gabrieli

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo si sia un po' di confusione a livello di vocabolario. Gli eventi "luttuosi" si "commemorano". I giorni di "liberazione" e di "lotta" si "celebrano".

Vorrei ricordare che la ricorrenza del 2 dicembre si chiama, ad esempio "commemorazione dei defunti"...

Sono due dimensioni diverse ed entrambe significative. Non vedo quale sia il problema.

Il movimento per il riconoscimento del 2 agosto è un movimento internazionale che raccoglie le maggiori organizzazioni rom e sinte a livello europeo. Forse bisognerebbe un po' guardare oltreconfine...

Carlo Berini ha detto...

Il movimento internazionale per il riconoscimento del 2 agosto vorrebbe relegare sunti e rom in un ghetto culturale.

E' il solito errore che viene ripetuto costantemente. E poi non è che quello che arriva da oltre confine abbia mai ottenuto grandi risultati ne in Italia ne in Europa.

Si guardi ad esempio tutte le politiche e i progetti di "inclusione sociale" che schiacciano i sinti e rom in una dimensione di assimilazione.

Slegare il Porrajmos dal 27 gennaio è un grave errore che interessa molto agli altri e niente a sinti e rom. pensaci...