lunedì 6 marzo 2017

Sinti e rom: basta antiziganismo!


Ventotto organizzazioni in Italia denunciano il clima sempre più violento nei confronti delle persone appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom. Le organizzazioni chiedono al Governo italiano di impegnarsi seriamente nel contrasto all'antiziganismo, all'Ordine dei Giornalisti di fermare la propaganda antizigana che pervade i media e alle Istituzioni europee di intervenire sul Governo italiano perché si impegni a combattere l’antiziganismo.

Le persone appartenenti alla minoranza linguistica rom e sinta subiscono quotidianamente violenze di ogni tipo, verbali e fisiche, che molto raramente vengono denunciate.

A Napoli nel 2013 una donna infastidita da una mamma con bimbo di un anno e otto mesi che erano soliti a sostare davanti al suo palazzo e vendere i fazzoletti, buttò dal balcone su di loro dell’acido muriatico sfigurando il bambino.

Due anni fa Roberto Costelli, un ex parà, si è avvicinato a due camper parcheggiati nei quali dormivano due famiglie con complessivamente dieci bambini, ha sparato su entrambi i camper uccidendo una persona. Ha poi dichiarato "Non sono un razzista, li ho uccisi perché sporcavano". Per non parlare dei pogrom di campi da Torino a Napoli consumati da un’isteria collettiva: a Torino dopo la falsa denuncia di stupro di una ragazzina, a Napoli dopo il falso rapimento di una bambina.


Anche negli ultimi quattro mesi abbiamo avuto 3 casi di violenza. Il 4 Novembre scorso Paolo Cagna Ninchi, presidente dell’associazione Upre Roma di Milano è stato aggredito fisicamente da una persona sotto casa sua mentre portava a passeggio il suo cane perché ha una moglie “zingara che va in televisione” (attivista Dijana Pavlovic).

Il 22 Dicembre scorso un bambino di 8 anni, residente nel “campo” di via Salone a Roma, stava giocando a pallone con un amico su un prato, quando con una pallonata ha colpito una delle pecore di un pastore sardo che pascolava nel prato di fianco. I bambini raccontano che l’uomo è uscito di casa brandendo una pistola e una canna di bambù. Prima ha sparato un colpo in aria per spaventare i due bambini, poi li ha rincorsi per diversi metri e una volta raggiunti avrebbe colpito il piccolo con la canna cavandogli un occhio. Le lesioni sono gravi e il bambino non potrà più utilizzare l’occhio.

In questi giorni si parla molto di un video che mostra due dipendenti del supermercato Lidl di Follonica rinchiudere due donne in una gabbia nella quale si conservano i rifiuti. Mentre la donna urla per la paura i due dipendenti la riprendono con il telefono deridendola e poi postano il video su Facebook ottenendo 200.000 visualizzazioni, più di 30.000 like e numerosi commenti che istigano alla violenza. Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, rilancia il video chiedendosi “cosa ha da urlare questa disgraziata” e poi lancia sui social “#ruspa”.

La prima cosa che colpisce di questo caso sono le fievoli e rare condanne sull’accaduto da parte delle istituzioni italiane. La seconda cosa che inquieta è che nel dibattito pubblico in generale sia da parte dei giornalisti, sia da parte dei politici il linguaggio che si usa è da una parte “ragazzi o lavoratori” che hanno sbagliato a postare il video sui social e dall’altra parte le “le zingare” o “le ladre”. La terza cosa che allarma è che quando si tratta di Rom e Sinti l’opinione pubblica non è più in grado di riconoscere e condannare un chiaro atto di violenza, tra l’altro particolarmente meschino e vigliacco visto che si tratta di una violenza di due uomini contro due donne in palese stato di fragilità.

E’ evidente che la società italiana è profondamente afflitta da antiziganismo che mostra le forme di violenza fisica oltre che verbale. La strumentalizzazione politica e il processo di gogna mediatica che dal 2008 pervade i media italiani hanno provocato la disumanizzazione della nostra comunità. Anche le “brave persone”, madri e padri di famiglia, quelle che vanno a messa la domenica, quelle che invocano la legalità e si credono “giuste”, non vedono nel filmato di Follonica il volto di una donna terrorizzata e maltrattata da due uomini, ma solo una “zingara ladra” e non vedono a Roma più un bambino che ha perso un occhio perché giocava a pallone, ma uno zingarello. E a una “zingara ladra” o a uno “zingarello” non si deve nessuna compassione.

Per questo, oltre la punizione e la pena dovute per chi ha commesso questo crimine d’odio a Follonica, sia da parte della Giustizia italiana sia da parte del datore di lavoro (LIDL), chiediamo a chi è il garante della Costituzione Italiana, il Presidente della Repubblica e i presidenti della Camera e del Senato, di prendere atto della pericolosità di quello che sta accadendo promuovendo una riflessione comune su come contrastare l’antiziganismo e i suoi effetti sulla nostra società. Chiediamo al Parlamento italiano una nuova legge, di facile applicazione, contro i crimini d’odio e contro le discriminazioni.

Chiediamo inoltre al Consiglio d’Europa e alla Commissione europea e a tutte le istituzioni internazionali di intervenire sul Governo italiano perché si impegni a combattere l’antiziganismo come condizione per realizzare finalmente in questo Paese le politiche di inclusione sociale.

Infine chiediamo all’Ordine dei Giornalisti di prendere atto della responsabilità dei media per la propaganda antizigana a lungo tollerata e di prendere provvedimenti dovuti nei confronti di chi diffonde quotidianamente informazioni anche false che istigano all’odio e fomentano la paura con conseguenze profonde sulla coscienza collettiva e quindi con un grave pregiudizio non solo per le Comunità Rom e Sinte ma per l’intera società.

Dijana Pavlovic, Consulta Rom e Sinti di Milano; Santino Spinelli, Federazione FederArteRom; Nazzareno Guarnieri, Fondazione Romanì Italia; Paolo Cagna Nichi, associazione Upre Roma; Davide Casadio, Federazione Rom e Sinti Insieme; Gennaro Spinelli, associazione FutuRom; Saska Jovanovic associazione Romni Onlus; Concetta Sarachella, Rowni-Roma Women Network Italy; Giorgio Bezzecchi, Cooperativa Romano Drom e Museo del viaggio “Fabrizio De Andre”; Vladimiro Torre, associazione Them Romanò; Ernesto Grandini, associazione Sinti Italiani di Prato; Samir Alija e Miguel Lebbiati Fiorello, associazione New Romalen; Elvis Ferrari, Associazione Sinti Italiani di Piacenza; Carlo Berini, Articolo 3 Osservatorio sulle discriminazioni; Davide Gabrieli, Associazione Sucar Drom; Claudio Gennari, Associazione Sinti Italiani di Vicenza; Yuri Del Bar, Istituto di Cultura Sinta; Diego Grisetti, Associazione Sinti Italiani di Reggio Emilia; Bernardino Torsi, Cooperativa Labatarpe; Cen Rinaldi, Associazione Sinti Italiani di Verona; Jose Bianchi, Associazione Sinti Italiani di Busto Arsizio; Tomas Fulli, Associazione Sinti Italiani di Bologna; Luca Bravi, Radio Cora; Marco Brazzoduro, associazione Cittadinanza e Minoranze; Demir Mustafa, associazione Amalipe Romano; Simonetta Malinverno Associazione Amici di Via di Django; Alexander Valentino, Forum Campania Rom

Per informazioni
Dijana Pavlovic 3397608728 – Carlo Berini 3456123932

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