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sabato 20 gennaio 2018

Rom e sinti al Viaggio della Memoria

Il Miur organizza ogni anno, in collaborazione con l’Ucei e con la Fondazione museo della Shoah un viaggio istituzionale in Polonia e nel campo di Auschwitz-Birkenau. Al viaggio partecipano un centinaio di studenti delle scuole secondarie, il ministro dell’istruzione e altri membri del governo italiano. Quest'anno per la prima volta sono stati invitati una trentina di leader sinti e rom, partiranno domani mattina per Cracovia.

Un anno fa mi interrogavo sul valore de Il Giorno della Memoria  per le Comunità sinte e rom ed oggi una piccola risposta viene data dal Governo italiano che ha invitato le ed i leader della minoranza linguistica a partecipare al Viaggio della Memoria. Per la Sucar Drom partiranno Fabio Suffré e Narciso "Roberto" Torsi, mentre per l'Istituto di Cultura Sinta partiranno Bernardino "Moliù" Torsi e Francesco "Remi" Argentini. In tutti questi anni, diciassette da quando è stata varata la Legge 211/2000, mai il Governo italiano si era speso in modo tale per far partecipare i rappresentanti della Comunità sinte e rom italiane alle iniziative per il 27 gennaio.


Il 27 gennaio scorso mi chiedevo se fosse giusto commemorare il Porrajmos con quelle stesse Istituzioni che non combattono le discriminazioni che colpiscono oggi le persone appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom? Nell'anno passato pochissimo è stato fatto per contrastare le discriminazioni che colpiscono quotidianamente le persone appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom.

Due sono le cose positive successe lo scorso anno: la costituzione della Piattaforma Nazionale Rom e Sinti e del Forum delle Comunità Rom e Sinte. La prima con le associazioni sinte e rom e con quelle pro sinti e rom, il secondo formata solo dalle e dai leader sinti e rom. Questi due tavoli dovevano essere formati nel 2012, ma i vari Governi e i due Direttori dell'UNAR che si sono succeduti in questi cinque anni non lo hanno fatto. E' successo l'anno scorso, paradossalmente, nel momento in cui l'UNAR era senza Direttore.

In un momento in cui il tema della partecipazione dei sinti e dei rom alle decisioni che li riguardano è messo nuovamente in discussione, queste due piccole conquiste ottenute non devono durare il tempo di un soffio di vento, ma devono essere un primo passo per l'attuazione di politiche serie per il contrasto delle discriminazioni.

Concludo come lo scorso anno con la frase che Primo Levi non si stancava di ripetere “Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo". Ecco, è compito di ognuna e di ognuno di noi combattere l'infezione, ovvero la discriminazione che ancora colpisce le persone appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom. di Carlo Berini

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